La gita sociale 2023 si è svolta dal 4 maggio al 6 maggio.
Si è svolta nel Lazio con visita ai seguenti siti:
- il Museo di Piana delle Orme – https://pianadelleorme.it/
- il Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito di Viterbo – https://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/COMFOTER-COE/Comando-Aviazione-Esercito/Centro-Addestrativo-Aviazione-Esercito
- la necropoli della Banditaccia di Cerveteri – https://www.comune.cerveteri.rm.it/turismo-e-cultura/le-necropoli/la-banditaccia
- il bunker antiatomico sotterraneo di Monte Soratte – https://bunkersoratte.it/
LA TRE GIORNI DEL GRUPPO “AVIATORI SENIGALLIESI”
Un viaggio tra storia e futuro
Il sottotitolo racchiude in sé il senso delle scelte fatte nell’organizzare la ormai storica gita annuale del gruppo “Aviatori senigalliesi”. Doveva essere un giusto mix tra aspetti culturali e innovazioni tecnologiche, con la visita di un museo omnicomprensivo a fare da trait d’union. Puntualissimi, partiamo con un comodo bus della ditta Reni di Ancona… e qui incontriamo il primo personaggio: Gianluca, ottimo autista, con una notevole conoscenza di luoghi incontrati durante il viaggio e che Gianluca ci ha saputo indicare con precisione, fornendoci informazioni sulle caratteristiche degli stessi. Una bella tirata fino a Piana delle Orme, con un paio di soste durante il percorso per sgranchirsi le gambe, dove abbiamo pranzato. Ma cosa è Piana delle Orme? Non è facile definire questa struttura, sostanzialmente un museo diffuso che si rifà alla storia del territorio; un territorio difficile, paludoso che, nel XIX secolo, è stato bonificato con l’impegno incredibile di una comunità proveniente da ogni parte d’Italia, soprattutto dal nord. E momenti di vita di quel periodo, strumenti, attrezzi, mezzi, macchinari sono disposti in ordine, a ricreare una sorta di percorso comune che, essenzialmente, esalta il lavoro dell’uomo. Un’altra parte del museo è dedicata alla seconda guerra mondiale, soprattutto allo sbarco di Anzio, e comprende una quantità immensa di mezzi bellici utilizzati dai diversi eserciti, compreso un rarissimo carro americano Sherman DD anfibio. Molto interessanti anche i diorami, che rappresentano momenti di battaglia e di riposo dei soldati, con suoni e rumori che danno spessore all’immagine e che pongono il visitatore in situazione, quasi per metterlo al centro dell’evento bellico. Non poteva ovviamente mancare la visita alla sezione aeronautica, l’ultima nata, che purtroppo è all’aperto, con ovvi problemi di manutenzione degli aerei esposti, tra i quali figura un raro esemplare di Lockheed PV-2 Harpoon, ridipinto con i colori dell’87° Gruppo antisom di Catania (che però, nella realtà, non ebbe mai in dotazione tale velivolo). Al termine della visita, partenza per Anguillara Sabazia, cittadina sul lago di Bracciano, dove siamo stati ospiti dell’hotel Massimino. In questo tragitto abbiamo ascoltato con attenzione una lezione di un prof, nostro compagno di viaggio, che ha stimolato numerose domande sulla zanzara anofele e sui danni che può provocare all’uomo: davvero interessante.
Un momento piacevole è stato l’incontro con una coppia di senigalliesi che abitano in zona, ben conosciuti da alcuni di noi, e che abbiamo avuto il piacere di ospitare a cena. Il dopocena è trascorso tra una chiacchiera e l’altra e poi… tutti a nanna. L’indomani, dopo una ricca colazione, partenza per Viterbo, sede del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito italiano, che abbiamo raggiunto costeggiando il lago di Bracciano, spesso con lo sguardo rivolto in alto per osservare, tra le altre, le magnifiche cittadine di Sutri e Capranica i cui edifici, costruiti in gran parte con il tufo, hanno una colorazione totalmente dei diversa da quella dei nostri paesi. A Viterbo siamo stati accolti, con grande cortesia, dal Comandante Col. Andrea Cercolani e dal suo vice Ten. Col. Luca Ingrosso. Certo, in tutti i reparti che abbiamo visitato ci hanno trattati benissimo, ma qui ci siamo sentiti davvero a casa nostra, accolti quasi fossimo vecchi amici e addirittura i due ufficiali ci hanno tenuto compagnia per gran parte della visita, compreso il momento del pranzo.

Stampa ricordo della visita con dedica del Comandante.
Abbiamo visitato la linea di volo e ci è stato permesso di avvicinarci al modernissimo elicottero in dotazione al reparto: un Leonardo AW169 Multiruolo Avanzato il cui pilota ci ha fornito informazioni sulle caratteristiche di volo e di impiego. Il centro si avvale anche di simulatori avanzati, aggiornati con gli ultimi ritrovati dell’elettronica, e ad alcuni dei nostri è stato concesso di sedersi al fianco dell’operatore che gestiva la simulazione. Successivamente alcuni sottufficiali di grande competenza ci hanno accompagnati nelle sale del museo del reparto e sono stati prodighi di risposte alle nostre numerose domande. Mi sono rimaste impresse le parole che un maresciallo ha saputo usare nel parlare, nella piccola stanza dei ricordi, dei suoi compagni caduti… un omone, forse un duro, ma che ha saputo darci emozioni forti. Le foto di rito e la consegna del nostro crest hanno posto termine ad una mattinata davvero gradevole. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita della necropoli “La banditaccia” di Cerveteri… e non è stato difficile comprendere perché il sito sia parte del patrimonio UNESCO. È una vera e propria città dei morti, un percorso che, grazie alla preparazione e alla capacità espositiva delle nostre due guide, abbiamo potuto gustare pienamente; particolarmente affascinante la Tomba dei Rilievi, riccamente decorata con stucchi che rappresentano gli oggetti della vita quotidiana. Terminata la visita, abbiamo percorso la seconda parte della strada che costeggia il lago e siamo rientrati in hotel (salvo alcuni che hanno visitato il paese di Anguillara Sabazia) per la cena. L’ultima giornata è iniziata con la visita dell’enorme bunker di Monte Soratte, la cui costruzione fu iniziata nel 1937 con lo scopo di proteggere il comando dell’esercito italiano in caso di guerra, ma che fu utilizzato ampiamente anche dalle forze di occupazione tedesche. A partire dal 1961, in piena guerra fredda, il vecchio bunker fu ampliato, ammodernato e trasformato in rifugio per proteggere dagli effetti delle bombe atomiche e nucleari i 50 politici e 50 militari che dovevano mantenere le capacità operative del paese, sia in campo civile sia in quello militare, in caso di crisi mondiale (allarme COSMIC). Il bunker fu dismesso negli anni 2000 e solo allora la popolazione del vicinissimo paese di Sant’Oreste ebbe modo di scoprire la vera natura del sito, che fino a quel momento era un’area militare segreta e interdetta ai civili. Molto brava Arianna, una giovane guida ben preparata e chiara nelle spiegazioni e nel rispondere alle numerose domande che le sono state rivolte dai presenti. Breve sosta per l’acquisto di gadget e pubblicazioni e poi partenza l’agriturismo “Panta Rei”, dove abbiamo gustato, tra l’altro, anche dei buonissimi ravioloni, molto più grandi di quelli nostrani. Da qui inizia il viaggio di ritorno; in perfetto orario sulla tabella di marcia raggiungiamo Senigallia, non senza una sosta in un famoso negozio che vende prodotti caseari fatti in casa e che, dai pacchi che si vedono sulle cappelliere, avevano stimolato l’attenzione (e non solo) dei nostri. Queste giornate sono davvero volate, ma hanno permesso una perfetta amalgama tra i vecchi soci e quelli che solo più recentemente si sono avvicinati alla nostra associazione. E già si è cominciato a parlare, sottovoce, di quello che potremmo fare il prossimo anno. Ultimi saluti e poi… tutti a casa, con l’augurio che rimanga un bel ricordo di questi momenti trascorsi insieme.

Foto di gruppo al CAAE di Viterbo


Bunker del Monte Soratte

Sala comando del bunker del Monte Soratte
Dicono di noi e della gita: