2009 maggio: Taormina, Siracusa, Sigonella, Piazza Armerina, Selinunte, Trapani, Marsala, Erice
La gita del 2009 ha toccato:
- Taormina e Siracusa
- La base di Sigonella, sede del 41° Stormo dell’A.M.
- Piazza Armerina e il parco archeologico di Selinunte
- L’aeroporto di Trapani-Birgi, sede del 37° stormo dell’A.M.
- Marsala e Erice
Quella dal 2 al 7 maggio 2009 è stata per molti versi una gita storica: per la durata (sei giorni), per la destinazione (Sicilia) e per il mezzo di trasporto (l’aereo). Partenza da Senigallia in pullman per Forlì, dove ci aspetta un Airbus A319 della Windjet che in un’ora e mezzo ci porta a Catania; la prima immagine della Sicilia è l’Etna imbiancato di neve. In aeroporto incontriamo l’organizzatore del viaggio e l’autista del pullman. In poco tempo arriviamo a Letojanni, dove siamo ospiti dell’Hotel Antares, grande e bella struttura su più piani, con tanto di cremagliera tra le varie location dell’hotel, raggiungibile attraverso un ascensore che lo collega al parcheggio.

Ci sistemiamo nelle camere e poi tutti a pranzo. il pomeriggio è dedicato alla visita della vicinissima Taormina. Affascinante il panorama che si gode nei tornanti in salita, sicuramente bello passeggiare lungo le strade medievali, semplicemente meraviglioso il teatro greco. Al ritorno, ci aspetta una cena al nostro hotel e abbiamo come ospite il Col. Tonello, comandante della base di Sigonella, con la signora.
L’indomani partenza per Siracusa (con un paio delle nostre compagne di viaggio che ci hanno dovuto raggiungere in taxi avendo perso il nostro pullman senza che ci accorgessimo della loro assenza). Vediamo belle spiagge, un bel mare, ma, purtroppo, una natura devastata nell’area costiera a nord di Siracusa, sede di un gran numero di attività industriali inquinanti. Ci riconciliamo con Siracusa grazie anche ad una guida preparata e disponibile che ci accompagna nella visita del teatro greco, del parco archeologico e dell’orecchio di Dionisio, nei pressi di una zona ricca di vegetazione le cui caratteristiche ci sono state descritte da Gianluigi.
Per andare a Ferla, dove pranzeremo, ci arrampichiamo sui Monti Iblei, che forse nessuno di noi conosceva e percorriamo una strada stretta, tutta curve e in mezzo a un bosco fitto: chissà… forse nella storia del brigantaggio locale poteva essere un luogo di rapina! Ed eccoci all’agriturismo “Porta Pantalica”, una grande struttura che in quella domenica ospitava un matrimonio. Il buon Benito, da par suo, ha cercato di rallegrare una festa che sembrava un po’ stanca prima con i suoi giochi di prestigio, poi sfoderando il suo miglior repertorio da intrattenitore. Un salto di qualità: finalmente la festa si è ravvivata e, per quanto ricordo, è terminata con Benito che balla con la sposa e con le congratulazioni dei due suoceri; ma anche noi abbiamo avuto il nostro bel guadagno: un giro di liquore offerto dagli sposi, per digerire l’ottimo pranzo. Nel pomeriggio di nuovo a Siracusa per la visita al centro storico dove abbiamo particolarmente apprezzato l’isola di Ortigia.
Lunedì 5 visita alla base di Sigonella. Ha fatto gli onori di casa il comandante Tonello, che avevamo avuto ospite a cena la sera precedente allorché ci fu, tra lui e Italo Rossini, uno scambio di crest.
Tonello ci ha dimostrato tutta la sua disponibilità permettendoci di visitare il complesso italiano dell’aeroporto, torre di controllo compresa, gli hangar, il reparto dei vigili del fuoco e facendoci la sorpresa di allestire, all’aperto, un Bréguet 1150 Atlantic con la panoplia di armamenti e strumenti che ha in dotazione, oltre ovviamente a permetterci di salire sull’aereo. A seguire visita alla cappella dell’aeroporto con l’immagine della Madonna di Loreto e poi pranzo in mensa.
Ma perché il comandante Tonello è stato così disponibile con noi? Ebbene fu proprio con il nostro conterraneo Maggiore Carlo Stoppani, deceduto in un incidente aereo, che Tonello fece i primi voli sul G 222. Simpatica anche la telefonata che fece al suo collega dell’aeroporto di Trapani (dove saremmo andati il giorno successivo), invitandolo ad accoglierci nel migliore dei modi, mettendosi a disposizione del nostro gruppo (e, come vedremo, mai telefonata fu più opportuna…). Nel percorso di ritorno verso Letojanni, sosta a Aci Trezza e breve passeggiate sul lungomare per ammirare i faraglioni, gigantesche rocce di origine vulcanica che ci riportano all’Ulisse omerico.
Per la giornata del 5 maggio è previsto un lungo viaggio. Dapprima sosta a Piazza Armerina, che si presenta quasi come un anfiteatro, per la visita alla villa romana del Casale con i suoi famosi mosaici, patrimonio dell’UNESCO. Caratteristici i fichi d’India che ci accompagnano fino all’elegante struttura dell’Agriturismo Gigliotto, dove abbiamo apprezzato le specialità locali sapientemente cucinate.
Poi partenza per Selinunte (passando sotto i templi di Agrigento che scorgiamo sulla collina) dove all’Hotel Admeto siamo accolti con un cocktail di benvenuto che precede la cena. L’indomani colazione in veranda con vista sul mare ed è subito ora di partire per l’aeroporto di Trapani Birgi. Stavolta, lungo il percorso, più che i fichi d’India si fanno notare i campi di pale eoliche (ma perché poi molte di esse non sono in funzione? La cosa lascia dubbiosi). In aeroporto ci riceve il comandante Col. Carlo Moscini che ha di buon grado accolto l’invito a “trattarci bene” rivolto a lui dal comandante Tonello. Dopo la deposizione di una corona al monumento ai caduti, siamo accompagnati da un cordialissimo maresciallo che ci fa da guida negli hangar del 10° e del 18° gruppo, in linea di volo mentre gli F-16 decollano e poi ci sorvolano in perfetta formazione di 4. E non solo: dovendo fare un volo officina dopo una revisione, un F-16 è autorizzato a fare un po’ di capriole sopra la nostra testa: un momento davvero entusiasmante. Dopo il pranzo visitiamo Erice: bel paese, bella chiesa e più che mai bello il panorama con le quinte di San Vito Lo Capo e delle isole Egadi .
Il pomeriggio continua al parco archeologico di Selinunte dove, davanti all’imponenza delle colonne doriche, ci sentiamo davvero piccoli. L’unica cosa sgradevole di quel pomeriggio è il gran numero di cani randagi che circolano nella zona, sporchi e affamati; sicuramente sarebbe opportuna una maggiore attenzione da parte delle autorità preposte.
Ultima notte all’Hotel Admeto e poi partenza per Catania, attraversando campagne molto ben curate, fino ad arrivare a San Leone di Porto Empedocle, spiaggia conosciuta per le sue dune (anche se poi abbiamo scoperto che, stranamente, la fidanzata dell’autista abitava in quel paese… sarà stato un caso, la sosta proprio lì? Ma va bene così… all’amore non si comanda).
Nuovo passaggio sotto la collina della zona dei templi di Agrigento, sosta per il pranzo all’Agriturismo “Le Fontanelle” presso Caltanissetta (cibo genuino, casereccio, in una struttura rustica con tanti animali, compresi alcuni cavalli e un gallo che canta h24). Arriviamo a Catania-Fontanarossa e, poco dopo, ci viene comunicato che il decollo sarà ritardato per un problema ad un aereo in partenza (pneumatico scoppiato); ci è offerto un limitatissimo ristoro, ma almeno riusciamo a ottenere che il nostro presidente Italo possa riposare un po’ nella sala vip. Finalmente si parte: viaggio tranquillo fino a Forlì dove ci attende il pullman per il rientro a Senigallia.




Bréguet 1150 Atlantic





