2007 maggio: Prato, Montemurlo, Pisa
La gita del 2007 ci ha portati a:
- Prato con visita al parco di Galceti
- Montemurlo
- Pisa visita alla 46a aerobrigata
18 maggio 2007: si parte per l’annuale gita del gruppo “Aviatori Senigalliesi” dal piazzale della Chiesa del Portone, direzione Toscana, la regione dove trascorreremo due giornate intense anche dal punto di vista emotivo, e per almeno due motivi di cui parleremo tra poco. Viaggio tranquillo e comodo grazie al pullman scelto dagli organizzatori, con sosta in autogrill e arrivo a Prato attorno alle 11. Ci accoglie la vasta area del parco di Galceti, otto ettari di pini marittimi, con una fitta rete di sentieri che permette di osservare le numerose specie vegetali e animali presenti. I due laghetti che caratterizzano la pineta sono un po’ un’oasi per la sosta e la nidificazione di uccelli acquatici. Abbiamo osservato animali in libertà, in voliere, in recinti ben mantenuti dal “Centro di Scienze Naturalistiche” che, tra i suoi scopi, ha quello di curare il reinserimento degli animali nel loro ambiente naturale.
Molto interessante il “Museo di Scienze Naturalistiche” che, in 750 metri quadrati di esposizione, raccoglie uccelli, mammiferi, pesci, rettili, insetti, conchiglie, minerali, rocce, erbari e non pochi reperti archeologici trovati nella zona.
Non ne sono proprio sicuro, ma credo che l’indice della mano destra di Gianluigi abbia subito forti traumi, tenuto conto del gran numero di scatti che ha effettuato con la sua macchina fotografica.
Breve trasferimento in pullman e siamo all’Hotel Trendy di Montemurlo, dove ci vengono assegnate le camere. A seguire il pranzo, con un paio di primi e abbondanza di arrosti, contorni e macedonia finale, il tutto annaffiato dal buon vino locale. Dopo una mattinata e un pranzo piuttosto impegnativi, cosa c’è di meglio di una bella “pennica” in camera?
Poi il primo momento emozionante per tutti, e in particolare per quanti hanno avuto modo di conoscere il maggiore Carlo Stoppani, originario di Morro d’Alba, che, a causa di un incidente di volo, cadde l’8 gennaio 1992 con il suo G222 “Lyra 35” del 2° Gruppo della 46ª Aerobrigata di Pisa; in tale incidente sul Monte Javello persero la vita anche i membri del suo equipaggio, il tenente Paolo Dutto e il maresciallo Cesare Nieri. Ci siamo quindi recati al Giardino Fornacelle dove si trova il monumento in ricordo delle vittime, sormontato da una teca in cui si trova la pala di un’elica di “Lyra 35” .
Dopo un momento di silenzio e di raccoglimento, Italo Rossini e Alberto De Marchis hanno deposto una corona di alloro alla memoria dei loro giovani colleghi, che in tale occasione hanno avuto anche il saluto della polizia municipali e dei carabinieri locali. E vicino a Italo e ad Alberto non poteva mancare un altro grande pilota senigalliese, Cecco Bozzi, che, pur di partecipare, era venuto in carrozzella accompagnato dal fisioterapista: sono, questi, momenti in cui si comprende bene il senso della continuità della storia, che unisce i fatti ma soprattutto gli uomini.
Il saluto e l’omaggio a Carlo Stoppani e al suo equipaggio ha rivestito per noi una particolare importanza in quanto, per almeno dieci anni, abbiamo partecipato alla cerimonia della ricorrenza, il che ha portato a fraternizzare con il Nucleo di Montemurlo dell’Associazione Arma Aeronautica.
A seguire la visita al “Museo Storico della Linea Gotica”, piccola ma interessante realtà museale suddivisa in due sezioni, una curata dal “Gruppo Storico di Ricerca Linea Gotica” e l’altra dal “Gruppo Storico Veicoli”. In mostra il materiale raccolto dagli appassionati di storia contemporanea locale, un luogo della memoria che raccoglie reperti, mezzi, foto e documenti della seconda guerra mondiale con particolare riferimento agli eventi bellici che sconvolsero quel territorio nel settembre del ’44. Accolti da un membro dello staff; entriamo in un edificio, una specie di hangar, piccolo, ma che contiene decine di cimeli storici, di oggetti strappati all’oblio del tempo, di foto d’epoca, di armi inertizzate, di elmetti, gavette, ecc, tutti sapientemente restaurati ed esposti in una serie di teche in cui vengono mostrati, ben catalogati e divisi per sezioni. E come non ricordare due dei nostri soci storici, spesso presenti alle nostre gite: Carlo Balestra, grande meccanico aeronautico, in contemplazione di fronte alle moto, mezzi che ha ben conosciuto e restaurato nella sua vita di artigiano e Filippo Cicconi Massi che, alla vista delle armi della linea gotica, si era già immaginato di essere con i “suoi” in Valtellina!
Una parte della struttura è occupata dal Supermarine Spitfire, recuperato a nove metri di profondità dai ragazzi dell’associazione “Gruppo Storico di Ricerca Linea Gotica” in un podere delle vicinanze dove si era schiantato, abbattuto dalla contraerea tedesca di ritorno da una missione ricognitiva sulla zona del Po, e dopo essere stato sepolto dagli abitanti della cascina.
È presente anche, curato dal “Gruppo Storico Veicoli”, un “garage storico”, in cui sono stati restaurati e conservati mezzi militari e civili protagonisti degli eventi del passato, una preziosa raccolta di veicoli ripristinati attenendosi con scrupolo alle documentazioni del periodo.
E infine abbiamo avuto l’opportunità di visitare il “Museo delle Ambulanze d’Epoca”, nato dall’intraprendenza di due giovani volontarie con la passione per le auto antiche, soprattutto le ambulanze, di cui il museo espone numerosi esemplari; e non mancano alcuni esemplari di carri funebri storici, da usare proprio quando le cose si mettevano male e l’ambulanza non bastava più…
Ritorniamo all’Hotel Trendy per una cena piuttosto sostanziosa, con due primi, una grigliata mista e un tiramisù, quest’ultimo accompagnato da un spumantino niente male. Pernottamento, prima colazione e partenza per l’aeroporto di Pisa, sede della 46ª Aerobrigata, di cui, ai tempi del C-119, era pilota il nostro Alberto De Marchis.
Dopo le emozioni provate davanti al monumento che ricorda “Lyra 35”, chissà cosa avranno provato i nostri Italo e Alberto nel deporre una corona nel Sacrario che ricorda i caduti della 46ª Aerobrigata, compresi ovviamente gli sfortunati e valorosi aviatori uccisi a Kindu tra i quali il Maggiore Andrea Parmeggiani, compagno d’armi proprio di Italo Rossini.
E qui non è superfluo ricordare che Alberto De Marchis è sfuggito all’eccidio di Kindu per un puro colpo di fortuna, avendo scambiato, su richiesta di un altro pilota, il suo turno, che altrimenti lo avrebbe portato in quel posto maledetto.
Dopo la breve cerimonia siamo stati accolti nel Circolo Unificato per i saluti e per lo scambio dei crest. Un breve ristoro e poi tutti in sala briefing per l’esposizione dell’attività della 46ª Aerobrigata, a cura dell’ufficiale che ci accompagnava. Interessante il DVD proiettato, perché ha fatto ben capire quanto un reparto dell’Aeronautica Militare come la 46ª svolga una gran mole di attività anche a favore di strutture, enti e gruppi civili.
Si passa poi alla Sezione Meteo, alla Sala Radar e per terminare la visita si va in Rampa 3/5, dove possiamo salire su due dei velivoli che sono la storia della 46ª: il C-130J e il C-119 sul quale ha a lungo volato il nostro comandante De Marchis; c’è una bella foto che li ritrae, solo loro due, Albertone e il C-119, vicini, con la mano dell’uomo che sembra (ma forse lo fa davvero) accarezzare il muso del vecchio amico; non per niente il Comandante De Marchis lo definì, in un incontro con la cittadinanza che si tenne il 26 maggio 2007 presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia, “il mio primo amore”, un amore durato otto anni e con tanti voli in Europa e Africa.
La giornata in aeroporto termina con il pranzo alla Mensa Unica. Abbiamo quindi fatto una veloce escursione a Pisa, giusto per un giro in Piazza dei Miracoli e poi… prua verso Senigallia.


