2016 maggio: Medicina, Varese, Omegna, Pallanza, Piacenza, Imola

La gita 2016 ha fatto scalo a:

  • al radiotelescopio “Croce del Nord” di Medicina (BO)
  • al museo Agusta di Varese
  • ad Omegna sul lago d’Orta
  • ai giardini botanici di Villa Taranto di Pallanza
  • al parco Museo di Volandia
  • al 50° stormo di Piacenza
  • al Museo Scarabelli di Imola

La prima giornata di gita inizia con la visita del Radiotelescopio “Croce del Sud “di Medicina che, grazie alle sue enormi antenne, permette l’osservazione radioastronomica della volta celeste. In tale contesto è stato particolarmente gradito l’incontro con un nostro amico e concittadino, il Dott. Goliardo Tomassetti, che ha da sempre collaborato con la struttura.

Il pomeriggio visita al Muso Agusta di Cascina Costa, con le splendide moto dovute al genio di tanti ingegneri italiani, compresi i bolidi con cui Giacomo Agostini e Phil Read hanno vinto i loro numerosi titoli mondiali. Per evidenti motivi, una particolare attenzione è stata rivolta alla sezione del museo dedicata alla grande avventura elicotteristica dell’Agusta.

Il mattino successivo abbiamo gustato i colori e gli odori degli splendidi giardini di Villa Taranto, a Verbania, mentre il pomeriggio è stato dedicato al Museo Volandia, nei pressi di Malpensa, che, pur se abbastanza recente, dispone già di un notevole patrimonio di aerei, anche poco comuni.

Il mattino successivo il momento clou della tre giorni, con la visita al 50° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana con base sull’Aeroporto di San Damiano di Piacenza; siamo stati ricevuti dal Comandante, il Colonnello Nav. Vincenzo Ruggiero, con il quale c’è stato il tradizionale scambio di crest.

Mentre stavamo entrando in aeroporto, si sono alzati in volo gli MB.339 della pattuglia acrobatica Al Fursan della forza aerea degli Emirati Arabi Uniti; forse peccando un po’ di presunzione, abbiamo per un momento creduto che si fossero alzati per salutare il nostro arrivo. Sono state ore in cui ci è stato offerto uno spaccato di vita di un reparto operativo dell’Aeronautica Militare dotato di Tornado ECR, dalla sala briefing alla sala vestizione equipaggi, dalla sala programmazione voli alla sala meteo per finire con la visita all’hangar manutenzione. Peraltro questa nostra visita ha assunto un valore particolare in quanto pochi giorni dopo il 50° Stormo è stato messo in posizione quadro e i suoi velivol trasferiti al 6° Stormo di Ghedi. E, prima di rientrare a Senigallia, breve sosta per visitare il Museo Archeologico Naturalistico “Scarabelli” di Imola.

La prima giornata di gita inizia con la visita del Radiotelescopio “Croce del Sud “di Medicina che, grazie alle sue enormi antenne, permette l’osservazione radioastronomica della volta celeste. In tale contesto è stato particolarmente gradito l’incontro con un nostro amico e concittadino, il Dott. Goliardo Tomassetti, che ha da sempre collaborato con la struttura.

Il pomeriggio visita al Museo Agusta di Cascina Costa, con le splendide moto dovute al genio di tanti ingegneri italiani, compresi i bolidi con cui Giacomo Agostini e Phil Read hanno vinto i loro numerosi titoli mondiali. Per evidenti motivi, una particolare attenzione è stata rivolta alla sezione del museo dedicata alla grande avventura elicotteristica dell’Agusta.

Il mattino successivo abbiamo gustato i colori e gli odori degli splendidi giardini di Villa Taranto, a Verbania, mentre il pomeriggio è stato dedicato al Museo Volandia, nei pressi di Malpensa, che, pur se abbastanza recente, dispone già di un notevole patrimonio di aerei, anche poco comuni.

Il mattino successivo il momento clou della tre giorni, con la visita al 50° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana basato sull’aeroporto di San Damiano di Piacenza; siamo stati ricevuti dal Comandante, il Colonnello Nav. Vincenzo Ruggiero, con il quale c’è stato il tradizionale scambio di crest.

Mentre stavamo entrando in aeroporto, si sono alzati in volo, al termine di una sosta tecnica, gli MB.339 della pattuglia acrobatica Al Fursan della forza aerea degli Emirati Arabi Uniti; forse peccando un po’ di presunzione abbiamo per un momento creduto che si fossero alzati per salutare il nostro arrivo. Sono state ore in cui ci è stato offerto uno spaccato di vita di un reparto operativo dell’Aeronautica Militare dotato di Tornado ECR, dalla sala briefing alla sala vestizione equipaggi, dalla sala programmazione voli alla sala meteo per finire con la visita all’hangar manutenzione. Peraltro questa nostra visita ha assunto un valore particolare in quanto pochi giorni dopo il 50° Stormo è stato messo in posizione quadro e i suoi velivoli trasferiti al 6° Stormo di Ghedi. E, prima di rientrare a Senigallia, breve sosta per visitare il Museo Archeologico Naturalistico “Scarabelli” di Imola.

Come tradizione delle gite sociali l’ultima sosta del viaggio avviene in un luogo di cultura, arte o scienza. Quest’anno la visita, seppur breve, sarà al Museo San Domenico di Imola. Struttura molto importante e funzionale che espone ceramiche, disegni, monete, dipinti, sculture ed opere sacre che raccontano la storia della città e del suo territorio. In particolare la visita era attesa perché qui è conservato il prezioso materiale (oltre 25.000 reperti) provenienti dal “Gabinetto di Storia Naturale” di Giuseppe Scarabelli (1820-1905). Uno scienziato, ma non solo geologo e paleontologo, bensì anche fervente patriota.  E’ stato il “padre” della moderna paleontologia avendo effettuato ricerche importanti sull’argomento proprio nelle “gessaie” del senigalliese. Assieme al collega A. Massalongo ha pubblicato un libro assai caro a tutti noi: <<Studi sulla Flora Fossile e sulla Geologia Stratigrafica del Senigalliese>>.